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Le ricette per gli amici del Pozzo Bianco

Al fornoTorte salate

Danubio con Caciocavallo,Pomodori e Olive

by Maurizia 11 Giugno 2015
written by Maurizia 11 Giugno 2015
Danubio con Caciocavallo,Pomodori e Olive

Sulle origine del “Danubio” e del suo nome si è scritto molto ma non ci sono notizie storicamente sicure: secondo alcuni il nome deriverebbe semplicemente dal fatto che la sua superficie ricorda quella un po’ increspata del famoso fiume austriaco. Le fonti storiche sono poi divise tra l’attribuire la sua invenzione al famoso pasticcere napoletano, Mario Scaturchio, la cui zia materna era di origini austriache o a Ferdinando I di Napoli che sposò nel 1768 Carolina di Asburgo Lorena, dando così il via ad una commistione culturale-gastronomica tra la cucina austriaca e quella partenopea. Il Danubio ricorda infatti un dolce austriaco chiamato Buchtein, formato da palline di pasta lievitata, e cotte in una pirofila in modo che si attacchino l’una all’altra. In ogni caso il Danubio esiste sia in versione salata sia in versione dolce ed è una preparazione estremamente versatile poiché le palline di cui è composto possono essere riempite con diverse farciture.

Il primo Danubio che ho assaggiato è stato un Danubio dolce, farcito di cioccolato: me lo ha portato Stefania quando l’ho invitata a casa mia con amiche, per un caffè. Mi è piaciuto subito; prima a colpo d’occhio, così bello da vedere, simmetrico, elegante ….. invitava all’assaggio; poi per il profumo di pan brioche….. ; e poi per il gusto….. e la consistenza morbida…..

Il Danubio mi ha però colpita soprattutto per un altro aspetto: le parti da cui è formato che si staccano con le mani….. un gesto informale che riporta ad un ambiente familiare ed al concetto di condivisione del cibo. Si perché quando mangiare è più che nutrirsi è soprattutto stabilire una relazione con gli altri, una relazione che diviene profonda attraverso la condivisione e la convivialità che ne deriva.

Ingredienti per l’impasto (per circa 16 palline)
230 grammi di farina di manitoba
120 ml di latte scremato
2 cucchiai di olio di oliva extravergine d’oliva
mezzo cucchiaino di zucchero
mezzo cucchiaino di sale fino,
lievito madre disidratato (utilizzare la metà della dose indicata nella confezione rapportata al peso della farina) *,
1 uovo
Per il ripieno
100 grammi di Caciocavallo ( o altro formaggio) 50,
16 Olive denocciolate
20 Pomodorini ciliegia
Per spennellare:
un tuolo d’uovo e 50 grammi di latte

Intiepidire il latte in un pentolino e sciogliere accuratamente il lievito mescolando.  In alcuni casi il lievito non deve essere sciolto prima in un liquido ma aggiunto direttamente nella farina: controllare ciò sulla confezione.
Trasferire il latte in cui si sarà sciolto in modo omogeneo il lievito in una ciotola ed aggiungere nell’ordine: la farina (contenente il mezzo cucchiaino di zucchero e di il sale precedentemente miscelati), l’uovo e l’olio. Tutta la preparazione può essere agevolmente fatta utilizzando un impastatore o robot da cucina.

Lavorare l’impasto fino a che non diventa liscio ed omogeneo e non si stacca dalle pareti del contenitore. Se necessario aggiungere un pò di farina nella fase terminale della formazione dell’impasto per formare una palla morbida. Io ne ho aggiunta in questo caso due cucchiai scarsi in modo da avere una preparazione ben manipolabile.
Spennelare le pareti di un contenitore con olio d’oliva e trasferirvi l’impasto praticando due tagli a croce sulla sua superficie.
Chiudere il contenitore ricoprendolo con pellicola trasparente e lasciare lievitare l’impasto per almeno 18 ore in frigorifero **.
Trascorso questo tempo, in cui il volume sarà raddoppiato, trasferire l’impasto a temperatura ambiente, trasferirlo su una spianatoia leggermente infarinata, appiattirlo leggermente con le dita a formare un rettangolo e fare “le pieghe di rinforzo”: portare la parte superiore del rettangolo verso la metà (quindi verso il centro), portare anche la parte inferiore verso il centro, ottenendo così un rettangolo più stretto e più spesso. Ruotare il rettangolo di 90 gradi, appiattirlo leggermente con le dita della mano e ripetere le pieghe facendo stessa operazione prima descritta (le nuove pieghe saranno così fatte perpendicolarmente alle prime). La procedura delle pieghe farà si che la mollica interna del lievitato risulterà con una struttura omogenea e ben alveolata.
Riporre panetto di impasto ancora nella ciotola ricoperta da pellicola e lasciare riposare per due ore a temperatura ambiente in un luogo privo di correnti d’aria (o in forno spento a temperatura minima, ad esempio 25-30 gradi)
Nel frattempo tagliate a cubetti il formaggio, a spicchi i pomodorini (eliminando la parte troppo acquosa dei semi) ed a pezzetti le olive.
Porre l’impasto sulla spianatoia e formate un salsicciotto da cui ricavare 16 parti uguali. Formare delle palline e con il mattarello stenderle ricavando delle piccole pizzette. Farcire i dischi di pasta con un po’ di pezzetti di formaggio, pomodorini ed olive e richiuderli bene formando una pallina. Disporre le palline in una teglia rivestita di carta forno, con il lato sigillato verso il basso. Nella disposizione delle palline tenere presente che dovranno lievitare ancora quindi non disporle troppo vicine. Lasciate lievitare ancora prima della cottura per 2 ore a temperatura ambiente ( o in forno spento).

Togliere quindi dal forno e spennellare la superficie del Danubio con l’uovo sbattuto nel latte. Cuocere in forno caldo a 180° per 25-30 minuti,.
Sfornate e lasciate intiepidire: Il danubio salato è buonissimo anche a temperatura ambiente, ma da il meglio di sè gustato tiepido.

 

Note:
* Le preparazioni di lievito madre essiccato possono essere di diverso tipo per cui riferirsi alla dose da utilizzare indicata sulla confezione. In questo caso io ho utilizzato la metà della dose indicata poiché ho seguito una preparazione che prevede un tempo di lievitazione molto lungo.

** Generalmente la ricetta con questo tipo di impasto lievitato prevede la prima lievitazione per due o tre ore in forno spento.
La lievitazione per lunghi tempi e bassa temperatura non è necessaria ma per la mia esperienza consente di ottenere un prodotto molto leggero e digeribile. Oltre a questo permette anche di suddividere la preparazione in due giorni diversi e risulta quindi molto pratica: consente inoltre di adattare la preparazione agli impegni di ognuno potendo proseguire oltre alle 18 ore senza problemi

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Loretta 13 Giugno 2015 - 11:13

lo copierò senza dubbio al più presto….
ottimo e appetitoso !!!!!!

Reply
ConUnPocoDiZucchero Elena 14 Giugno 2015 - 05:15

Carissima! Pensa che io oltre a non averlo mai fatto, non l’ho neanche mai assaggiato! Eppure quelle belle palline ripiene mi fanno una gola… la tua presentazione di questa ricetta così completa e ricca, mi ha convinta! 😉

Reply
ricettevegolose 16 Giugno 2015 - 09:26

Che meravigliosa versione di Danubio! Anche io nel mio blog ho proposto spesso la lievitazione a bassa temperatura per lungo tempo, i risultati sono sempre fantastici e permettono di organizzarsi al meglio dividendo la preparazione anche in due giorni, quando più comodo 😉

Reply
raffaella 26 Dicembre 2015 - 17:14

un successo! ho proposto questa ricetta ai miei ospitiper il pranzo della vigilia di Natale, mi è stata richiesta persino per il giorno dopo talmente è piaciuta!
il 25 ho provato la versione con prosciutto e formaggio visto che tra gli invitati c’erano molti bambini, anche in questo caso un successo! grazie Maurizia!!!!

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Mi chiamo Maurizia ed ho aperto un blog nel Dicembre 2012, l’ho chiamato Le Ricette per gli Amici del Pozzo Bianco. Perchè Pozzo Bianco? Un Pozzo Bianco è al centro del cortile su cui si affaccia la mia cucina...cucina che si trova al centro della casa e ne è il suo cuore pulsante. Perchè gli Amici? Con gli Amici mi ritrovo intorno al tavolo, quello della mia cucina, a condividere cibo... gioia, a volte pensieri. Perchè le Ricette? Le Ricette sono la mia Passione, in particolare quelle di cucina naturale e "light". Quelle che preparo sonosemplici ma pensate con un’attenzione "scientifica" agli ingredienti: alla qualità delle farine, al tipo di raffnazione degli zuccheri, alla composizione dei grassi, ai metodi di cottura... Ho seguito corsi amatoriali di cucina naturale e macrobiotica ed ho imparato a sostituire al burro l’olio d’oliva o quello di semi spremuto a freddo, allo zucchero bianco quello naturale di canna, alle farine raffinate quelle integrali o semintegrali. Ho imparato a leggere le etichette dei prodotti per evitare conservanti o additivi ed a controllare il codice di tracciabilità delle uova ... tanto che le mie spese al supermercato a volte si prolungano più del previsto. Pertutto ciò che riguarda l’alimentazione mi defnisco "molto attenta" ma non integralista ... qualche volta anch’io trasgredisco; sono però convinta che il cibo oltre che gratifcazione del palato sia la prima arma di prevenzione per la nostra salute e che l’uso di ingredienti naturali, ben dosati e non raffnati rendano ogni piatto non solo più leggero ma anche più buono.

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